Istituto storico di Modena


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L’Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Modena, fondato il 18 novembre 1950, è un’associazione di promozione sociale con la partecipazione di enti pubblici, convenzionata con 36 Comuni e con l’amministrazione provinciale.

Gli enti convenzionati sono le amministrazioni comunali di Bastiglia, Bomporto, Campogalliano, Camposanto, Carpi, Castelfranco Emilia, Castelnuovo Rangone, Castelvetro di Modena, Concordia sulla Secchia, Fanano, Fiorano Modenese, Formigine, Lama Mocogno, Maranello, Marano sul Panaro, Medolla, Mirandola, Modena, Montese, Nonantola, Novi di Modena, Palagano, Pavullo nel Frignano, Prignano sulla Secchia, Ravarino, Riolunato, San Cesario sul Panaro, San Felice sul Panaro, San Possidonio, San Prospero, Savignano sul Panaro, Soliera, Sestola, Spilamberto, Vignola, Zocca, l’amministrazione provinciale di Modena; la Camera confederale del lavoro e la Fondazione Modena 2007. L’Istituto collabora anche con gli enti locali non convenzionati. Sono soci collettivi dell’Istituto anche le associazioni partigiane Anpi, Alpi, Fiap, la Camera confederale del lavoro, la Lega provinciale delle cooperative.

L’Istituto è socio dell’Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia (Insmli), fondato nel 1949 da Ferruccio Parri, che attualmente raggruppa una rete di 66 istituti culturali operanti sul territorio nazionale, in prevalenza nel centro-nord.  L’Insmli è sottoposto alla viginanza del ministero dei Beni e attività culturali (che lo finanzia tramite la tabella triennale) e in base a un protocollo d’intesa con il ministero dell’Istruzione ottiene ogni anno un certo numero di insegnanti comandati, destinati agli istituti della rete per la realizzazione degli obiettivi fissati nel protocollo.

L’Istituto mantiene rapporti continuativi sul piano progettuale con la Fondazione ex campo Fossoli, l’Università di Modena e Reggio Emilia, la Maison d’Izieu, mémorial des enfants juifs exterminés (Francia) e gli Istituti storici dell’Emilia-Romagna. L’Istituto è inoltre socio fondatore della Fondazione Villa Emma-ragazzi ebrei salvati. Le iniziative pubbliche e le attività per la scuola sono state promosse dall’Istituto con la collaborazione di numerosi enti pubblici e associazioni, aspetto che da sempre connota la politica culturale dell’Istituto. 

L'Istituto non ha finalità di lucro e dal 2004 è iscritto nel Registro provinciale delle Associazioni di promozione sociale. Si propone lo sviluppo del patrimonio documentale, della ricerca, dell'attività didattica, dell’iniziativa culturale e della riflessione pubblica rivolta alla società modenese sui temi riguardanti la storia e la memoria del Novecento, con particolare riferimento alle vicende dell’Antifascismo e della lotta di Liberazione, il cui patrimonio etico-civile rappresenta il valore fondante della sua identità.

 

Per il raggiungimento degli scopi statutari l'Istituto opera nei seguenti ambiti:

a) la promozione di studi, manifestazioni, convegni, iniziative scientifiche e divulgative, esposizioni e pubblicazioni anche periodiche, con specifica attenzione alla sperimentazione di metodologie di ricerca e comunicazione innovative;

b) la ricerca, la raccolta, l'acquisizione, la classificazione di materiale documentario ed audiovisivo attinente alle finalità dell'Istituto;

c) la predisposizione e l'attuazione di ricerche e progetti per l’innovazione della didattica della storia contemporanea rivolti alla scuola e in particolare ai docenti, e la elaborazione ed erogazione di percorsi formativi concernenti la storia del Novecento rivolti ad un pubblico extra-scolastico;

d) la progettazione, promozione e gestione di luoghi di memoria, musei e spazi culturali in collaborazione con Enti ed Istituzioni del territorio;

e) la collaborazione alla progettazione, al coordinamento e alla realizzazione di programmi culturali delle Amministrazioni Pubbliche nell’ambito delle diverse ricorrenze e celebrazioni di pertinenza storica.